“IL PROCESSO SIMULATO”
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Lo scorso 22 marzo, presso il Tribunale di Pesaro, si è concluso il progetto "Il processo simulato", un'iniziativa che ha coinvolto le classi 3^D e 3^E del nostro istituto.
L'attività ha avuto come momento culminante la simulazione di un processo penale che ha permesso agli studenti, mettendosi nei panni di giudici, avvocati, imputati e testimoni, di avvicinarsi al funzionamento del sistema giudiziario italiano.
Attraverso un incontro con esperti del settore, gli alunni hanno potuto conoscere le fasi di un processo penale e le figure professionali coinvolte. In seguito, grazie alla guida delle docenti, Prof.sse De Biasi, Sorcinelli e Terracciano, hanno preparato la simulazione, lavorando alla formulazione delle domande, alla costruzione delle testimonianze e delle arringhe difensive e accusatorie.
Sabato scorso, presso il tribunale di Pesaro, gli studenti hanno vissuto l’emozione di trovarsi in un’aula di giustizia: alcuni indossando la toga dei giudici, altri ricoprendo il ruolo dell’accusa e della difesa, altri ancora prestando giuramento prima di rilasciare la propria testimonianza.
Il processo simulato, basato su un caso ipotetico di aggressione e rapina, si è svolto nel rispetto delle procedure reali, con momenti di tensione e colpi di scena degni di una vera udienza.
Dopo un acceso dibattito tra accusa e difesa e l’ascolto dei testimoni, il giudice ha letto la sentenza, frutto di un’attenta valutazione delle prove e delle argomentazioni presentate.
Ogni ruolo è stato interpretato con impegno e serietà, tanto da sorprendere positivamente il Giudice, Dott.ssa Sabrina Carbini, e il Pubblico ministero, Dott.ssa Maria Letizia Fucci, le quali, alla fine della simulazione, si sono complimentate con i ragazzi per la loro preparazione e l’impegno dimostrato.
L'iniziativa, concepita come parte di un percorso educativo volto a sensibilizzare i giovani sui temi della legalità, ha offerto un'opportunità unica di apprendimento pratico. Gli studenti, interpretando i vari ruoli, hanno vissuto in prima persona le dinamiche di un'aula di tribunale, confrontandosi con la complessità del sistema giudiziario. Hanno potuto, inoltre, sviluppare competenze trasversali come la capacità di argomentare, il lavoro di squadra e il pensiero critico, ma soprattutto, in un'epoca in cui la consapevolezza civica è più che mai necessaria, hanno avuto modo di riflettere sulle conseguenze delle proprie azioni e sull'importanza del rispetto delle leggi che regolano una corretta convivenza civile.
"È stato emozionante vestire i panni del P.M., ho sentito la responsabilità di far emergere la verità. Mi piacerebbe, da grande, svolgere questa professione”, ha commentato una studentessa.
Un ringraziamento speciale va al tribunale di Pesaro, che ha aperto le porte agli studenti, offrendo loro un’esperienza che sicuramente ricorderanno a lungo.